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Corpo

  • Liposuzione

  • Addominoplastica

  • Lifting cosce

  • Lifting braccia

  • Ginecomastia

La liposuzione (o lipoaspirazione) è un intervento chirurgico che, senza causare apprezzabili cicatrici cutanee, permette di rimuovere eccessi di tessuto adiposo localizzati in specifiche aree del corpo. L’intervento di liposuzione permetterà al paziente di avere un corpo più definito ed armonico e l’intera figura risulterà più slanciata. La semplicità e sicurezza della tecnica, unita alla bontà dei risultati, ne fanno uno degli interventi più richiesti in chirurgia plastica estetica. La liposuzione non è considerata una procedura di dimagrimento ma un intervento di rimodellamento corporeo. Per ottenere i migliori risultati è spesso indicato attenersi ad una dieta e/o potenziare l’attività fisica prima e dopo l’intervento. Bisogna anche considerare che la liposuzione non è nemmeno da considerarsi un trattamento efficace per la cellulite (pelle a buccia d’ arancia infatti  la cellulite presente prima della liposuzione può migliorare, restare immutata o peggiorare con l’ intervento. Le sedi dove questo trattamento ottiene il migliore risultato sono: l’addome, i fianchi, la regione trocanterica e la superficie laterale delle cosce così come l’interno delle ginocchia, la regione sottomentoniera. Altre zone possono essere trattate, ad esempio l’interno o la superficie anteriore delle cosce e le braccia, ma i risultati possono essere meno evidenti. Risultati significativi possono essere ottenuti quando vi è un adeguato grado di elasticità cutanea che permetta alla cute di adattarsi ai nuovi volumi: motivo per cui nella visita pre-operatoria verranno valutati attentamente spessore ed elasticità cutanea. Condizione ottimale per sottoporsi all’intervento di liposuzione è avere un peso stabile nel tempo. Di regola, le brevissimi incisioni di pochi millimetri praticate per poter inserire la cannula che aspirerà il grasso sono esteticamente non evidenti perché particolarmente sottili e nascoste nelle pieghe cutanee. Spesso, in relazione alla liposuzione; si sente parlare di liposcultura. In realtà sono sinonimi infatti per liposcultura si intende una semplice liposuzione con approccio multiplanare che comprende anche la liposuzione superficiale ed eventualmente l’uso del grasso per il riempimento delle zone depresse (lipofilling), per ottenere un rimodellamento globale delle zone da trattare. Il risultato, anche se evidente fin dall’inizio, è in parte mascherato dall’inevitabile edema post-operatorio e dalla comparsa di ecchimosi anche estese ed è quindi apprezzabile, completamente, dopo circa 2-3 mesi. Questi risultati se accompagnati da una dieta sana ed una moderata attività sportiva, sono in grado di mantenersi stabili per anni. 

Liposuzione cosce e glutei

Le cosce costituiscono la sede privilegiata di inestetismi derivati dalle adiposità localizzate e di conseguenza costituiscono la regione di elezione per quanto riguarda l’applicazione della metodica della liposuzione. Gli accumuli adiposi da eliminare interessano generalmente il lato esterno delle cosce, la radice delle cosce, il lato interno delle cosce e l’interno delle ginocchia. Meno frequentemente il problema estetico investe la superficie anteriore e posteriore delle cosce. La liposuzione cosce spesso è associata alla riduzione del tessuto in eccesso nella zona dei glutei in modo da restituire al fisico le giuste proporzioni. Per quanto riguarda l’interno delle cosce, il grasso accumulato in questa parte è di consistenza molle e spesso la pelle non è così elastica da offrire il rimodellamento sperato con la sola liposuzione. Se la cute è particolarmente sottile e ceduta, con aspetto rilassato, è indicato intervenire con un lifting dell’interno coscia, che rassoda e tende il tessuto.

Liposuzione addome

L’addome è la zona del corpo più comunemente trattata con la liposuzione sia negli uomini che nelle donne. Molti pazienti presentano adiposità resistenti alla dieta e all’attività sportiva nella zona addominale e dei fianchi. Questi sono i soggetti che possono accedere alla liposuzione e trarre buon beneficio in termini di miglioramento corporeo e di autostima. Si sottolinea ancora che la liposuzione addominale non è la procedura ideale per le persone che sono gravemente sovrappeso o obese. Questa procedura non è un mezzo per rimuovere peso in eccesso, è più una procedura per rimuovere moderate quantità di grasso e modellare il giro vita e l’addome.  In caso di un’estesa lassità o cedimento dei muscoli retti addominali o di eccessiva flaccidità cutanea spesso accompagnata da smagliature la procedura più indicata è l’addominoplastica.

Liposuzione collo e regione sottomentoniera

Il collo è spesso lo specchio più impietoso del processo di invecchiamento, essendo poco camuffabile con il trucco. Molte terapie mediche e laserterapia riescono a rallentare questo processo se iniziate precocemente, tuttavia in alcuni casi si dovrà prendere in considerazione anche il rimedio chirurgico. In quei pazienti che presentano un accumulo adiposo sotto il mento (la cosiddetta pappagorgia) e se l’elasticità cutanea è conservata sarà sufficiente una mini liposuzione che oltre a svuotare i tessuti provocherà una moderata contrazione cicatriziale interna che restituirà sensazione di tensione tissutale. L’intervento, è spesso effettuato congiuntamente ad altre procedure, come il lifting classico del volto, il lifting mini invasivo, un incremento dei volumi del volto attraverso la tecnica del lipofillig. Nel caso in cui sia stata persa la tonicità muscolo platisma (il muscolo principale del collo) l’intervento di liposuzione collo non sarà consigliabile ed il paziente potrà dover sottoporsi ad un minilifting del collo attraverso delle incisioni nascoste nel capillizio e/o subito sotto al mento per poter eseguire una plastica per rimettere in tensione il piano muscolare.

Liposuzione braccia

Il passare del tempo insieme ai cambiamenti di peso corporeo possono far apparire le braccia troppo piene, con eccesso di tessuti cutanei dati da una pelle troppo rilassata.
Nei pazienti con adeguato grado di elasticità cutanea, ossia dove si può prevedere che la cute si adatterà ai nuovi volumi, è indicato l’intervento di liposuzione.
Nel caso in cui l’eccesso di cute fosse elevato o l’elasticità cutanea sia compromessa sarà indispensabile ricorrere ad un intervento di lifting braccia.

Liposuzione caviglie e polpacci

Caviglie troppo spesse e polpacci troppo grossi non sono generalmente dovuti a cattiva alimentazione ma alla conformazione genetica della persona.
È possibile quindi che una ragazza magra abbia purtroppo delle caviglie o dei polpacci troppo grossi. Risultati significativi possono essere ottenuti hanno quando vi è un adeguato grado di elasticità cutanea che permetta alla cute di adattarsi ai nuovi volumi: motivo per cui nella visita pre-operatoria verranno valutati attentamente spessore ed elasticità cutanea.

Intervento chirurgico

Il tipo di anestesia per l’intervento di liposuzione viene valutata di volta in volta, in base a quale area viene trattata e alla sua dimensione e può essere locale con sedazione, peridurale o generale. Nell’ultimo caso è previsto il ricovero del paziente per una notte; altrimenti l’intervento di svolge in Day Hospital. L’operazione dura in genere 1-2 ore, a seconda della manovre chirurgiche previste. Durante l’operazione di liposuzione, il chirurgo esegue delle micro incisioni sull’area da trattare e inserisce al suo interno una cannula. L’area interessata, poi, è trattata con una serie di liquidi contenenti farmaci vasocostrittori che limitano la fuoriuscita di sangue (tecnica tumescente). L’aspirazione del tessuto adiposo inizia quando il chirurgo collega la cannula a un apposito aspiratore. Se l’intervento prevede anche il lipofilling, il chirurgo provvede anche all’aspirazione di una certa quantità di tessuto adiposo dalla paziente e al suo inserimento in zone ben precise, in modo da modellare meglio il corpo. La liposuzione si conclude con l’applicazione dei punti di sutura sule microincisioni e di una guaina contentiva.

Guarigione

Nella liposuzione la convalescenza è in funzione dell’estensione e del numero di aree corporee che vengono trattate ed inoltre della quantità di grasso che viene aspirata. In tutti i casi, comunque, dopo una liposuzione, viene applicato un bendaggio compressivo che, dopo i primi giorni, sarà sostituito da speciali indumenti contenitivi (calze o guaine elastiche), che dovranno essere indossati per circa un mese. L’immediato post operatorio può essere caratterizzato da un leggero dolore diffuso e da un senso di pesantezza, facilmente controllabili con i farmaci antidolorifici prescritti. Gonfiori ed ecchimosi sono normalmente presenti per circa 12-20 giorni e possono spesso estendersi al pube, ai genitali e alle cosce. In seguito potrà persistere un lieve edema nella zona addominale che si risolverà gradualmente e in modo fisiologico. Per aiutare a riassorbire l’edema, può essere utile ricorrere a massaggi linfodrenanti. Per i primi 2-4 giorni successivi all’intervento è consigliabile rimanere a riposo, riprendendo, poi, gradualmente, le proprie attività quotidiane. E’ bene, comunque, cercare di riprendere a camminare quanto prima, per favorire la circolazione linfatica e la tonicità dei capillari e prevenire l’insorgenza di patologie tromboembolitiche. I punti di sutura esterni verranno rimossi dopo circa 12 giorni e solo dopo tale periodo sarà possibile effettuare una doccia di pulizia completa. Sarà poi necessario portare ancora la guaina giorno e notte per un mese dopo l’intervento. Ovviamente, potrà essere rimossa per le normali abluzioni. Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di due settimane. A secondo dell’estensione dell’intervento si chiede al paziente di riprendere con calma l’attività fisica, proibendo comunque per 4 settimane lo sport. Quanto alle cicatrici, queste saranno piccolissime e, dal momento che il chirurgo cerca, solitamente, di effettuare le incisioni lungo le pieghe corporee, con il tempo diverranno assolutamente invisibili. 

Possibili complicanze

Le complicanze nella liposuzione sono rare, ma purtroppo possibili come in ogni intervento chirurgico. Esistono complicanze legate all’anestesia e complicanze di pertinenza chirurgica. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. Le complicanze anestesiologiche possono essere anche gravi, ma di rara manifestazione, ancor più in pazienti in buone condizioni di salute. Inoltre è fondamentale che la struttura dove viene effettuato l’intervento sia dotata delle necessarie attrezzature di emergenza e di personale addestrato. La liposuzione  può comportare complicanze comuni a tutti gli interventi quali: emorragia (ormai rarissime con la tecnica tumescente), infezione (rara in particolare se viene effettuata la profilassi antibiotica; se si verifica può talora richiedere un intervento per correggere eventuali alterazioni cutanee e/o a livello della cicatrice), e flebiti/trombo embolia. In merito a quest’ultima è giusto precisare che ogni intervento chirurgico presenta un rischio di embolia polmonare, normalmente conseguente ad un’ iniziale trombosi venosi profonda. Nel caso della liposuzione esiste inoltre il rischio, almeno teorico, dell’ entrata in circolo di particelle adipose. L’embolia polmonare provocata da episodi trombo-embolici, generalmente originati da flebiti verificatesi a livello delle aree non trattate delle gambe è stata causa qualche volta di incidenti assurti alla attenzione dei mass media. L’uso di una adeguata contenzione elastica, la profilassi farmacologica, e la precoce mobilizzazione sono misure sufficienti a scongiurare questa temibile complicanza. Le complicanze specifiche della liposuzione/liposcultura sono:

  • Irregolarità cutanee superficiali

Alla liposuzione possono residuare irregolarità della superficie cutanea, normalmente di ridotta entità e più frequentemente in pazienti con scarsa elasticità cutanea o pelle particolarmente sottile. Spesso queste piccole irregolarità migliorano spontaneamente nei mesi successivi all’ intervento, e possono essere ulteriormente trattate con massaggi o con trattamenti non chirurgici come la fosfatidilcolina. Irregolarità più marcate possono talvolta essere migliorate con un intervento di revisione (ulteriore liposuzione o in qualche caso lipofilling). Si sottolinea comunque che se la pelle è particolarmente rilassata, queste sono inevitabili ed il chirurgo dovrà avvisarvi di questa situazione prima dell’ intervento.

  • Asimmetrie

Spesso non si tratta di una vera e propria complicanza, poiché è normale che nel nostro corpo siano presenti delle modeste asimmetrie. Anche nel caso di asimmetrie più visibili, non sempre queste sono dovute alla distribuzione adiposa, e pertanto potrebbero non essere correggibili con la liposuzione. Un chirurgo esperto vi farà notare eventuali asimmetrie durante la vostra visita preoperatoria. Raramente, se le asimmetrie sono dovute ad incompleta correzione dell’ eccesso adiposo, è possibile effettuare un intervento di revisione (nuova liposuzione).

  • Eccesso cutaneo

Se effettuata in pazienti con cute rilassata, la liposuzione (che rimuove il grasso, ma non la pelle sovrastante) può creare un eccesso cutaneo con pieghe visibili. Alcune aree, come l’ interno delle cosce, ed i pazienti in età più avanzata sono particolarmente a rischio. Alcuni trattamenti come i massaggi sono di modesta efficacia, ed in genere non è possibile correggere la presenza di eccesso cutaneo, a meno di accettare cicatrici visibili. Si tratta di un rischio che il vostro chirurgo deve assolutamente discutere con voi, se la vostra pelle non è più molto elastica.

  • Gonfiore persistente

Visto il trauma chirurgico della liposuzione è normale che la zona operata presente un gonfiore anche marcato. Questo edema verrà contenuto dal bendaggio e viene riassorbito nell’arco di qualche settimana. In alcuni casi l’edema viene riassorbito più lentamente e in casi ancora più rari del gonfiore può essere persistente. I massaggi drenanti consigliati nel postoperatorio accelerano comunque il processo di assorbimento dell’edema.

Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e ritardi di guarigione.

Addominoplastica Aspettative non realistiche

Diretta conseguenza delle false promesse di un marketing troppo aggressivo che si sta diffondendo sempre più, le aspettative non realistiche rappresentano probabilmente il principale rischio della liposuzione. Sebbene rimuova il grasso in maniera efficace, la liposuzione non è una tecnica adeguata per perdere peso o ridurre la taglia d’ abito. Il paziente ideale per la liposuzione è già al suo peso ideale, e desidera rimuovere degli accumuli adiposi localizzati che alterano il profilo corporeo e resistono alla dieta. Se avete purtroppo effettuato la vostra liposuzione sulla base di aspettative eccessive, ed il risultato si è rivelato deludente, non è in genere possibile rimediare neanche con una revisione chirurgica. L’ unica soluzione è in questo caso l’ accettazione del risultato insoddisfacente. Nessun chirurgo plastico esperto dovrebbe mai proporre la liposuzione come un metodo per perdere peso o taglia d’abito.

L’addominoplastica è l’intervento chirurgico che permette di eliminare l’eccesso di cute e di tessuto adiposo sottocutaneo addominale (addome pendulo). Generalmente le indicazione a tale intervento sono:

  • Ventre molle e flaccido per dimagrimento
  • Addome pendulo con o senza smagliature
  • Rilassamento e indebolimento della struttura muscolare
  • Pancia dopo parto
  • Eccesso di pelle e adipe dell’addome
  • Ex-obese
  • Inestetismi ombelico

La tecnica prevede l’asportazione di tutto il tessuto in eccesso e conferisce all’addome un aspetto più gradevole e naturale. La dieta e I’esercizio fisico da soli non possono produrre un tale risultato poiché questa situazione è spesso accompagnata dall’allontanamento dei muscoli addominali fra loro e dall’indebolimento della parete addominale. L’addominoplastica, sia essa parziale o completa, da ottimi risultati a quei pazienti che hanno problemi di eccesso cutaneo o di muscoli rilassati. Non va considerata una tecnica per la riduzione del peso corporeo ma permette, ritendendo la parete addominale, di migliorare l’aspetto di un addome prominente. Con questo intervento si possono asportate le smagliature cutanee dei quadranti inferiori dell’addome mentre quelle dei quadranti superiori vengono migliorate per effetto della tensione cutanea. L’effetto migliorativo è immediato ma il risultato definitivo risulta pienamente apprezzabile dopo circa 6 mesi, anche se talvolta può essere necessario un ritocco delle cicatrici. Il risultato dell’intervento è definitivo nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Tuttavia con il trascorrere degli anni stili di vita non corretti, gravidanze e i normali processi di invecchiamento possano alterare la forma della parete addominale conseguita con l’intervento. Come per ogni intervento estetico, la paziente deve essere psicologicamente stabile e realistica nelle sue aspettative, inoltre bisogna essere preparati ad una lunga ed importante cicatrice. D’altronde non esistono alternative non chirurgiche per la riduzione del tessuto cutaneo e adiposo addominale.

Intervento chirurgico

Un’addominoplastica può essere eseguita sia in anestesia generale (di solito con una notte di degenza) sia, per i casi meno impegnativi, in anestesia peridurale o in sedazione ed anestesia locale (in day hospital, quindi senza degenza). La scelta del tipo di anestesia dipende dal tipo di intervento, dai desideri del paziente e dal giudizio del medico, precisando comunque che la tecnica con sedazione  offre ottime garanzie di sicurezza e non comporta particolare fastidio o dolore. L’operazione dura in genere dalle 2 alle 3 ore, a seconda della manovre chirurgiche previste. Di norma si procede all’incisione trasversale della cute sovra pubica, prolungandola lateralmente in direzione dei fianchi ma facendo sempre in modo che la cicatrice possa essere occultata dagli slip o dal costume da bagno. Attraverso l’incisione, la pelle e il grasso vengono scollati dalla parete muscolare; si potrà poi procedere ad un’addominoplastica completa o ad una mini addominoplastica (o parziale). 

  • Addominoplastica completa: nei casi in cui sia opportuno intervenire su tutta la superficie addominale si esegue un’addominoplastica completa con uno scollamento che prosegue in alto fino all’arcata costale e con il disinserimento e il riposizionamento dell’ombelico.
  • Mini addominoplastica: Un rilassamento cutaneo limitato alla zona sotto ombelicale, se di entità moderata può essere corretto con una mini addominoplastica che consente di rimuovere la pelle in eccesso tra l’ombelico e il pube. L’ombelico rimane nella sua sede o, talvolta, viene spostato leggermente più in basso. La cicatrice che ne residua è sovrapponibile a quella di un taglio cesareo.

Per entrambe le tecniche dopo lo scollamento si procede all’eventuale plastica dei muscoli retti della parete addominale per ristabilire un adeguata continenza e un addome piatto, si asporta l’eccesso di pelle stirando verso il basso il lembo residuo e si conclude con al sutura dei margini lungo la linea dell’incisione. Di norma è necessario posizionare alla fine dell’intervento e per 12-48 ore dei drenaggi allo scopo preventivo di evitare raccolte siero-ematiche. Le suture vengono di norma eseguite con punti interni per renderle meno evidenti. L’addominoplastica può essere abbinata anche ad una liposuzione dei fianchi ( le “maniglie dell’amore”) per perfezionare il risultato finale.

Guarigione

Prima della dimissione vi verrà fatto indossare la guaina addominale elasto-compressiva, che costituirà la medicazione per tutto il restante periodo post-operatorio. Questa guaina non dovrà essere tolta se non dal chirurgo per la rimozione dei punti di sutura. Nei primissimi giorni il dolore, presente soprattutto nei casi in cui vengono riaccostati i muscoli, viene controllato con terapia farmacologica. Inoltre si dovrà proseguire la terapia antibiotica per i primi 5 giorni post operatori. Al fine di ridurre al minimo il rischio di tromboembolie è molto importante la ripresa immediata della deambulazione e talora la profilassi antitrombotica. Gonfiori ed ecchimosi sono normalmente presenti per circa 12-20 giorni e possono spesso estendersi al pube, ai genitali e alle cosce. In seguito potrà persistere un lieve edema nella zona addominale che si risolverà gradualmente e in modo fisiologico. Per i primi 6-8 giorni dopo l’intervento è consigliato il riposo a casa: alternando riposo a letto mantenendo le cosce flesse sulle anche (con un cuscino sotto le ginocchia) e deambulazione con il busto leggermente piegato in avanti. La prima medicazione viene fatta dopo uno-due giorni per la rimozione dei drenaggi e per valutare l’andamento delle ferite. I punti di sutura esterni verranno rimossi dopo circa 14 giorni e solo dopo tale periodo sarà possibile effettuare una doccia di pulizia completa. Sarà poi necessario portare ancora la guaina giorno e notte per un mese dopo l’intervento. Ovviamente, potrà essere rimossa per le normali abluzioni. Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di due settimane durante le quali si sconsiglia di guidare. A secondo dell’estensione dell’intervento si chiede al paziente di riprendere con calma l’attività fisica, proibendo comunque per 6 settimane lo sport.

Cicatrici

Diffidate di chi vi propone soluzioni miracolose e prive di rischi, tecniche “uniche” o esclusive mondiali che non prevedano cicatrici. L’addominoplastica, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, produce sempre cicatrici la cui estensione e posizione dipende dalle dimensioni originarie della parete addominale e dalla quantità di tessuto asportato. Vi è sempre una cicatrice sovra pubica che prosegue per una lunghezza variabile verso i fianchi (generalmente queste cicatrici sono occultabili sotto un costume da bagno non troppo sgambato) e una piccola cicatrice periombelicale, quando è necessario il riposizionamento dell’ombelico. È opportuno chiarire con il Chirurgo quest’aspetto perché gli esiti cicatriziali di un’addominoplastica sono comunque evidenti anche se destinati ad attenuarsi. Nelle prime settimane, le cicatrici appaiono spesso peggiorare, divenendo più rosse, indurite, ed evidenti. E’ necessario attendere 8-12 mesi perché le cicatrici maturino definitivamente, appiattendosi e divenendo più bianche. Per tale periodo, esse non dovranno essere esposte direttamente al sole (quindi impiegare indumenti o creme solari con SPF 50+) e potranno essere massaggiate con idonee creme emollienti. Occasionalmente può essere opportuna, a distanza, una revisione della cicatrice in anestesia locale per ottenere il miglior risultato cosmetico possibile. In alcune pazienti il processo di cicatrizzazione può risultare in cicatrici ipertrofiche o cheloidi. In ambedue i casi si tratta di cicatrici rilevate, indurite, pruriginose che richiedono trattamenti topici specifici (infiltrazione locale di triamcinolone, compressione elastica, applicazione occlusiva di foglietti di silicone). Tale possibilità non è predicibile prima dell’intervento, anche se assai rara.

Possibili complicanze

Le complicanze dell’addominoplastica sono rare, ma purtroppo possibili come in ogni intervento chirurgico. Esistono complicanze legate all’anestesia e complicanze di pertinenza chirurgica. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. Le complicanze anestesiologiche possono essere anche gravi, ma di rara manifestazione, ancor più in pazienti in buone condizioni di salute. Inoltre è fondamentale che la struttura dove viene effettuato l’intervento sia dotata delle necessarie attrezzature di emergenza e di personale addestrato. L’addominoplastica può comportare complicanze comuni a tutti gli interventi quali: emorragia (un modesto sanguinamento dalla ferita viene considerato normale), infezione (rara in particolare se viene effettuata la profilassi antibiotica; se si verifica può talora richiedere un intervento per correggere eventuali alterazioni cutanee e/o a livello della cicatrice), formazione di ematomi o sieromi (il cui rischio viene molto limitato dall’inserimento di drenaggi) e flebiti/trombo embolie. Vi sono poi le complicanze specifiche dell’addomiplastica ossia:

  • Liponecrosi ossia morte delle cellule adipose di una parte del grasso addominale. Questa complicanza può comportare la formazione di noduli fibrosi, indurimenti, calcificazioni e infossamenti a livello della superficie dell’addome. Tuttavia spesso si tratta di una complicanza asintomatica o poco fastidiosa
  • Necrosi di parte o di tutto l’ombelico. Molto rara, richiede un intervento correttivo ambulatoriale per la ricostruzione dell’ombelico.
  • Necrosi della cute del lembo addominale (in particolare sovrapubico). Questa complicanza è poco frequente ma possibile, in particolare in pazienti forti fumatori o diabetici e se l’addominoplastica è associata a lipoaspirazione. Richiede un successivo intervento di correzione.

Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e ritardi di guarigione. Le complicanze dellìaddominoplastica sono, comunque, in sintesi rare e ben affrontabili nella grande maggioranza dei casi. Quando intervengono, generalmente, tali complicanze rispondono ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale

Il lifting delle cosce è un intervento chirurgico necessario ad eliminare l’eccesso di pelle e/o tessuto adiposo dalla faccia interna delle cosce ed eventualmente dei glutei, e quindi per risollevare, rassodare e tonificare tutta la cute della coscia. L’intervento è indicato nel caso di una ptosi muscolo-cutanea, ovvero rilassamento della pelle e del muscolo dell’interno coscia, causato da una minore tonicità muscolare. Tale rilassamento (cosce flaccide e penzolanti) è provocato dall’invecchiamento, oppure una repentina variazione di peso, o da una scarsa attività fisica. L’effetto migliorativo è immediato anche se non è possibile ripristinare la compattezza e la tensione della cute presenti in gioventù. Il risultato dell’intervento è definitivo nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Tuttavia con il trascorrere degli anni stili di vita non corretti, e i normali processi di invecchiamento possano alterare la forma delle cosce conseguita con l’intervento. L’intervento comporta la presenza di cicatrici che partendo dalla regione inguinale raggiungono il solco gluteo. Se l’entità della correzione da eseguire non è eccessiva (come nel caso di importanti dimagrimenti), le cicatrici sono mascherate nel solco inguinale e nel solco gluteo e normalmente occultabili con gli slip. È opportuno chiarire l’aspetto degli esiti cicatriziali che saranno comunque evidenti anche se destinati ad attenuarsi. La cicatrice sembrerà addirittura peggiorare nei primi 5-6 mesi per poi gradualmente andare a migliorare nello spazio di almeno 9-12 mesi dall’intervento. Peraltro, alcuni pazienti, a causa di una eccessiva ed imprevedibile reattività cutanea possono sviluppare cicatrici arrossate o rilevate e perciò facilmente visibili. Infine ricordiamo che la cicatrice a livello inguinale potrebbe, con il passare del tempo e a causa dell’invecchiamento o di una soggettiva propensione alla lassità, spostarsi leggermente in basso risultando più visibili. 

Intervento chirurgico

Il lifting cosce viene eseguito solitamente in anestesia spinale o in anestesia locale con sedazione, talvolta in anestesia generale. La scelta del tipo di anestesia dipende dal tipo di intervento, dai desideri del paziente e dal giudizio del medico, precisando comunque che la tecnica con sedazione  offre ottime garanzie di sicurezza e non comporta particolare fastidio o dolore.
L’operazione dura in genere 2-3 ore, a seconda della manovre chirurgiche previste. Il lifting delle cosce si ottiene attraverso una sottile e lunga incisione che viene effettuata dalla piega glutea fin quasi all’inguine. Attraverso queste incisioni la pelle delle cosce (ed eventualmente anche dei glutei), viene stirata in alto e l’eccesso viene eliminato e la cute suturata. In molti casi si associa una liposuzione distrettuale (fianchi/cosce). Talvolta è necessario posizionare alla fine dell’intervento e per 12-48 ore dei drenaggi allo scopo preventivo di evitare raccolte siero-ematiche.

Lifting Cosce Guarigione

L’intervento comporta generalmente minimo dolore controllato facilmente da banali analgesici assunti per bocca. Nel periodo post-operatorio il paziente dovrà indossare una guaina elastico-compressiva per 4 settimane. Gonfiori ed ecchimosi variano da paziente a paziente, si risolvono generalmente in 12-15 giorni. In seguito potrà persistere l’edema della zona, che si risolverà gradualmente e in modo fisiologico. I drenaggi, se presenti, saranno rimossi generalmente dopo 24 ore in base al decorso post-operatorio, mentre i punti di sutura esterni verranno rimossi dopo circa 14 giorni e solo dopo tale periodo sarà possibile effettuare una doccia di pulizia completa. Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di 10 giorni durante i quali si sconsiglia di deambulare tranquillamente (al fine di ridurre il rischio trombo embolico) ma di ridurre i movimenti non necessari. A secondo dell’estensione dell’intervento si chiede al paziente di riprendere con calma l’attività fisica, proibendo comunque per 6 settimane lo sport. È sconsigliato esporsi direttamente al sole o a raggi UVA per il primo mese dopo l’intervento e nell’anno seguente, è consigliata l’applicazione di protezioni solari sulle cicatrici. Le vostre cosce non raggiungeranno la forma definitiva per diverse settimane.           

Possibili complicanze

Il lifting delle cosce, come tutti gli interventi chirurgici, può presentare delle complicanze; queste sono comunque rare e, nel caso, risolvibili mediante trattamenti adeguati  senza compromissione del risultato finale. Esistono complicanze legate all’anestesia e complicanze di pertinenza chirurgica. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. Le complicanze anestesiologiche possono essere anche gravi, ma di rara manifestazione, ancor più in pazienti in buone condizioni di salute. Inoltre è fondamentale che la struttura dove viene effettuato l’intervento sia dotata delle necessarie attrezzature di emergenza e di personale addestrato. Le complicanze chirurgiche, anch’esse infrequenti, sono l’ematoma, l’emorragia, il sieroma, l’infezione e cicatrici inestetiche o patologiche (cheloidi). Nel caso in cui si presentino una o più complicanze post-operatorie potrà essere necessario effettuare medicazioni ripetute o un ulteriore intervento ricostruttivo con risultati in genere soddifacenti. Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e ritardi di guarigione.

L’intervento di lifting delle braccia (o brachioplastica) è finalizzato a rimodellare le braccia riducendo sia l’accumulo di tessuto adiposo presente sia la pelle in eccesso. Spesso, in seguito a marcato calo di peso o con i normali processi di invecchiamento, si può verificare un rilassamento a livello delle braccia, con eccesso di cute. Tale eccedenza, particolarmente visibile quando le braccia sono sollevate o distese, si estende dal gomito all’ascella (effetto detto “ali di pipistrello”). Talvolta la riduzione volumetrica delle braccia può essere eseguita semplicemente mediante una liposuzione;  questo accade quando la cute è sufficientemente elastica e non vi è troppo tessuto adiposo da asportare. Qualora non sia sufficiente effettuare la sola liposuzione, si può associare un’asportazione chirurgica di tessuto cutaneo-adiposo. L’intervento di rimodellamento delle braccia sarà in questo caso il lifting delle braccia. L’effetto migliorativo è immediato anche se non è possibile ripristinare la compattezza e la tensione della cute presenti in gioventù. Il risultato dell’intervento è definitivo nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Tuttavia con il trascorrere degli anni stili di vita non corretti, e i normali processi di invecchiamento possano alterare la forma delle braccia conseguita con l’intervento. Le cicatrici possono essere localizzate nella regione ascellare. In alcuni casi più gravi può rendersi necessaria una cicatrice longitudinale lungo la faccia interna del braccio fino alla piega del gomito. Tale  cicatrice sarà nascosta sulla superficie interna del braccio ma potrebbe essere visibile a braccia sollevate. È opportuno chiarire quest’aspetto perché gli esiti cicatriziali sono comunque evidenti anche se destinati ad attenuarsi. La cicatrice sembrerà addirittura peggiorare nei primi 5-6 mesi per poi gradualmente andare a migliorare nello spazio di almeno 9-12 mesi dall’intervento. Peraltro, alcuni pazienti, a causa di una eccessiva ed imprevedibile reattività cutanea possono sviluppare cicatrici arrossate o rilevate e perciò facilmente visibili.

 Intervento chirurgico

La brachioplastica viene eseguita solitamente in anestesia locale con sedazione, talvolta in anestesia generale. La scelta del tipo di anestesia dipende dal tipo di intervento, dai desideri del paziente e dal giudizio del medico, precisando comunque che la tecnica con sedazione  offre ottime garanzie di sicurezza e non comporta particolare fastidio o dolore.
L’operazione dura in genere1-2 ore, a seconda della manovre chirurgiche previste. Inizialmente si esegue una prima fase di lipoaspirazione per ridurre la circonferenza del braccio aspirando il grasso, successivamente si rimuove la pelle in eccesso attraverso una incisione nel solco ascellare, oppure se vi è una estrema flaccidità della pelle, con una incisione longitudinale sulla parte interna del braccio. L’incisione viene effettuata sulla regione mediale delle braccia e può estendersi dal gomito all’ascella, raggiungendo talvolta la zona toracica. Si provvede poi a scollare il tessuto cutaneo-adiposo rimuovendone l’eccesso. Talvolta è necessario posizionare alla fine dell’intervento e per 12-48 ore dei drenaggi allo scopo preventivo di evitare raccolte siero-ematiche.

Guarigione

L’intervento comporta generalmente minimo dolore controllato facilmente da banali analgesici assunti per bocca. Nel periodo post-operatorio il paziente dovrà indossare intorno alle braccia una guaina elastico-compressiva per 15 giorni circa. Gonfiori ed ecchimosi variano da paziente a paziente, si risolvono generalmente in 12-15 giorni. In seguito potrà persistere l’edema della zona, che si risolverà gradualmente e in modo fisiologico. I drenaggi, se presenti, saranno rimossi generalmente dopo 24 ore, mentre i punti di sutura sono generalmente riassorbibili o vengono rimossi dopo 10 giorni; solo dopo tale periodo sarà possibile effettuare una doccia di pulizia completa. È consigliabile osservare 10 giorni di riposo durante i quali si deve evitare di guidare l’automobile. Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. . Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di una settimana durante la si cercherà di ridurre l’ampiezza dei movimenti dell’arto superiore. A secondo dell’estensione dell’intervento si chiede al paziente di riprendere con calma l’attività fisica, proibendo comunque per 4-5 settimane lo sport. È sconsigliato esporsi direttamente al sole o a raggi UVA per il primo mese dopo l’intervento e nell’anno seguente, è consigliata l’applicazione di protezioni solari sulle cicatrici. Le vostre braccia non raggiungeranno la forma definitiva per diverse settimane.

Possibili complicanze

Il lifting delle braccia, come tutti gli interventi chirurgici, può presentare delle complicanze; queste sono comunque rare e nel caso, risolvibili mediante trattamenti adeguati senza compromissione del risultato finale. Esistono complicanze legate all’anestesia e complicanze di pertinenza chirurgica. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. Le complicanze anestesiologiche possono essere anche gravi, ma di rara manifestazione, ancor più in pazienti in buone condizioni di salute. Inoltre è fondamentale che la struttura dove viene effettuato l’intervento sia dotata delle necessarie attrezzature di emergenza e di personale addestrato. Le complicanze chirurgiche, anch’esse rare, sono: l’ematoma, l’emorragia, il sieroma, l’infezione e cicatrici inestetiche o patologiche (cheloidi). Nel caso in cui si presentino una o più complicanze post-operatorie potrà essere necessario effettuare medicazioni ripetute o un ulteriore intervento ricostruttivo con risultati in genere soddisfacenti. Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e ritardi di guarigione.

La ginecomastia è una condizione fisica caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle negli individui di sesso maschile. Per quanto se ne parli poco è un difetto estetico estremamente comune che può causare grande imbarazzo, insicurezza e problemi nei rapporti interpersonali. Le cause che possono portare ad un aumento di volume della mammella nell’uomo sono varie: ormonali, congenite, indotte da farmaci. La ginecomastia può essere:

  • Vera o ghiandolare, conseguenza cioè dell’ipertrofia della ghiandola mammaria
  • Falsa o grassa (adipomastia o pseudo-ginecomastia) nella quale l’aumento del tessuto adiposo è in correlazione con l’obesità
  • Mista, dove la componente ghiandolare è associata alla presenza di tessuto adiposo eccedente

Qualunque sia la causa, ed il tipo di ginecomastia, il soggetto che ne soffre è imbarazzato nel mostrarsi alle altre persone e psicologicamente si sente a disagio, in quanto viene compromessa, in parte, la sua immagine di mascolinità e virilità di uomo. Il fine del trattamento della ginecomastia deve perseguire essenzialmente due obbiettivi:rimodellamento della regione mammaria con ripristino della morfologia tipicamente maschile e residui cicatriziali praticamente invisibili. Il risultato dell’intervento è definitivo nel senso che il tessuto asportato non si riforma. Tuttavia con il trascorrere degli anni stili di vita non corretti e i normali processi di invecchiamento possano alterare la forma della parete toracica conseguita con l’intervento. 

Intervento chirurgico

L’intervento viene generalmente eseguito in sedazione ed anestesia loco-regionale permettendo ottime garanzie di sicurezza e non comportando particolare fastidio o dolore. L’operazione dura in genere 1-2 ore, a seconda della manovre chirurgiche previste. Se la ginecomastia è provocata da un eccesso di tessuto adiposo la sola tecnica di liposuzione permetterà di risolvere brillantemente il caso in assenza di cicatrici periareolari.  Attraverso piccolissime incisioni, la liposuzione con l’utilizzo di piccole cannule di circa 2 mm, viene eseguita in tutto l’emitorace creando numerosi tunnel d’asportazione fino ad ottenere l’appiattimento graduale dello spessore adiposo. Se la ginecomastia è provocata da un eccesso di tessuto ghiandolare e/o adiposo può essere necessario operare oltre ad una liposuzione anche l’asportazione chirurgica di parte del tessuto ghiandolare. In questo caso l’intervento consiste nell’asportazione della ghiandola con incisione sottoareolare (ossia sotto il capezzolo) di 1,5-2 cm. Da questo piccolo passaggio è agevole estrarre la ghiandola, totalmente o parzialmente in base all’impatto estetico che ne potrà residuare. Dobbiamo infatti tener presente che l’esagerazione in questo caso porterà a residui estetici pessimi per la presenza in sede mammaria di una evidente depressione; va quindi eliminata solamente la parte di ghiandola che eccedendo provoca l’inestetismo. Talvolta è necessario posizionare alla fine dell’intervento e per 12-48 ore dei drenaggi allo scopo preventivo di evitare raccolte siero-ematiche.

Guarigione

L’intervento comporta generalmente minimo dolore controllato facilmente da banali analgesici assunti per bocca. Nel periodo post-operatorio il paziente dovrà indossare intorno alle braccia una guaina elastico-compressiva per2-3 settimane. Gonfiori ed ecchimosi variano da paziente a paziente, si risolvono generalmente in 10-15 giorni. In seguito potrà persistere l’edema della zona, che si risolverà gradualmente e in modo fisiologico. La prima medicazione viene fatta dopo uno-due giorni per la rimozione degli eventuali drenaggi. I punti di sutura esterni verranno rimossi dopo circa 14 giorni e solo dopo tale periodo sarà possibile effettuare una doccia di pulizia completa. Si consiglia riposo per 4-5 giorni. Il ritorno alle normali attività è in relazione all’entità  dell’intervento subito, alle condizioni fisiche in cui si è affrontato l’intervento chirurgico ed alle singole capacità reattive. Una ripresa graduale non comincerà comunque prima di una settimana. A secondo dell’estensione dell’intervento si chiede al paziente di riprendere con calma l’attività fisica, proibendo comunque per 4 settimane lo sport. Il risultato finale è da valutare non prima di 2-3 mesi per dare il tempo ai tessuti di assestarsi, mentre le cicatrici andranno in contro ad un notevole miglioramento spontaneo nell’arco di 12-18 mesi.

Possibili complicanze

Come ogni procedura chirurgica, l’intervento di mastoplastica riduttiva dell’uomo può presentare delle complicanze; queste sono comunque rare e nel caso, risolvibili mediante trattamenti adeguati senza compromissione del risultato finale. Esistono complicanze legate all’anestesia e complicanze di pertinenza chirurgica. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari. Le complicanze anestesiologiche possono essere anche gravi, ma di rara manifestazione, ancor più in pazienti in buone condizioni di salute. Inoltre è fondamentale che la struttura dove viene effettuato l’intervento sia dotata delle necessarie attrezzature di emergenza e di personale addestrato. Le complicanze chirurgiche, anch’esse rare, sono: sanguinamenti, necrosi dell’areola o del tessuto adiposo, diminuzione della sensibilità del capezzolo, temporanea o permanente. Le incisioni potrebbero andare incontro a cattiva cicatrizzazione, con formazione di  cheloidi; le cicatrici cheloidee possono essere, in seguito, revisionate, ma l’esito del nuovo intervento, in questi casi, può essere ugualmente insoddisfacente, in quanto le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi sono dovuti a caratteristiche soggettive. È opportuno ricordare che, anche nel caso di cicatrizzazione ottimale, le linee di incisione non diverranno mai completamente invisibili. Potrebbe verificarsi, infine, l’evenienza di una non perfetta simmetria del torace corretto, che va considerata accettabile entro un certo grado, in quanto normalmente presente in natura. Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e ritardi di guarigione.