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Trattamenti light

Qual è l’età giusta per iniziare i trattamenti di medicina estetica? Ed esiste un limite d’età oltre il quale questi trattamenti non sono più efficaci?

Negli anni passati erano soprattutto le over quaranta che ricorrevano alla medicina estetica; oggi due pazienti su tre cominciano subito dopo i 30 anni. E molte giovanissime si rivolgono al medico estetico per avere consigli su come preservare la propria bellezza. Non c’è un limite d’età, ma bisogna evitare i trattamenti pericolosi o inutili. Quelli più adatti in età avanzata sono i filler a base di acido ialuronico, le sedute di biorivitalizzazione con acido ialuronico abbinato a sostanze nutrienti, antiossidanti e ristrutturanti, le sedute laser antiaging, i trattamenti di ringiovanimento delle mani. La tossina botulinica paradossalmente realizza i maggiori risultati sulle persone più giovani, perché man mano che la pelle, con gli anni, si scolla dai muscoli, ha sempre meno senso utilizzare un farmaco che agisce proprio a livello muscolare.

Possono verificarsi delle reazioni secondarie dopo dei trattamenti di medicina estetica?

Il tipo e l’entità delle reazioni secondarie che possono presentarsi varia da paziente a paziente. In ogni caso qualunque fenomeno si presenti può durare al massimo non più di 7-10 giorni. Potrebbero verificarsi reazioni infiammatorie che provocano, per esempio, edema ed eritema, che possono essere associate a formicolio, prurito o dolore alla palpazione del punto d’iniezione; sulla zona trattata potrebbero comparire noduli o indurimenti; non infrequente la comparsa di ecchimosi. Tali fenomeni dipendono anche dallo stile di vita del paziente; egli infatti dovrà osservare scrupolosamente i consigli del medico, evitando, nel periodo di assestamento, esposizioni al sole, fonti di calore, massaggi, assunzioni di determinati medicinali e riducendo il consumo di fumo e alcool. In questo modo sarà più facile che le reazioni post-trattamento si riducano al minimo. Il medico fornirà tutte le spiegazioni del caso, e prescriverà una cura pre e post-trattamento che può variare in funzione del paziente.

Cosa sono i filler?

I filler o riempitivi rappresentano una percentuale altissima nei trattamenti in medicina estetica. Nella categoria filler raggruppiamo una serie di sostanze il cui l’utilizzo e’ mirato alla  correzione di inestetismi del volto e del corpo, come rughe, deficit di volumi ed esiti di traumi. Dal punto di vista strettamente biologico possiamo suddividerle grossolanamente come riempitivi riassorbibili, semipermanenti o permanenti temporanei e permanenti.
I filler riassorbibili come il collagene e l’acido ialuronico hanno il vantaggio di essere facilmente tollerati dall’organismo ma danno un aumento di volume temporaneo (dai 4 agli 12 mesi). I filler semipermanenti hanno il pregio di dare un risultato estetico più duraturo (dai 12 ai 36 mesi) ma, seppur raramente, possono provocare reazioni da corpo estraneo (granulomi).I filler permanenti, come il silicone, hanno il vantaggio di dare un risultato estetico definitivo ma talvolta possono dare una reazione di rigetto non prevedibile e difficilmente controllabile e correggibile. A mio parere, comunque, è sempre preferibile l’uso di filler riassorbibili perché consentono al paziente di decidere se proseguire il trattamento o tornare alla sua condizione naturale e non provocano alcun effetto collaterale.

Quali sono i rischi legati all’utilizzo dei filler?

Per quanto riguarda l’utilizzo clinico dei riempitivi temporanei ricordiamo che a parte quelle che possono essere le piccole complicanze dovute all’immediato post trattamento come rossore, edema ed ecchimosi, per il resto non sono segnalate reazioni di tipo allergenico e molto  raramente reazioni infettive dovute più che altro a scarsa igiene nel momento dell’iniezione .
Discorso ben più complesso e’ quello inerente ai riempitivi permanenti che essendo dei corpi estranei determinano sempre una reazione del nostro organismo , definita reazione granulomatosa cronica. Tale reazione e’ dominata dai fibroblasti, le cellule del nostro organismo che gestiscono tutte le reazioni infiammatorie o riparative del nostro corpo.
Se il corpo estraneo entra in uno stato di equilibrio con l’organismo non si avverte nessuna reazione visiva o palpatoria, talvolta succede che la reazione da infiammatoria cronica diventi acuta e si formino noduli grossi , duri, dolenti e qui cominciano i problemi (terapie cortisoniche, chirurgiche.), che non sempre riescono a controllare stabilmente queste problematiche . In Italia le commissioni di controllo non hanno registrato casi drammatici in cui i pazienti  ci hanno rimesso la vita, ma notevoli sono i casi di denuncia per volti deturpati da un filler permanente. Oggi questi riempitivi permanenti non si usano quasi più nel nostro Paese, anche su indicazioni della comunità scientifica internazionale. Si usano cioè solo filler riassorbibili, meno rischiosi, benché dagli effetti limitati nel tempo.

Come riconoscere se il trattamento è stato eseguito correttamente e come riconoscere i prodotti a rischio?

È importante chiedere le caratteristiche del filler proposto, sapere come reagirà al passare del tempo e soprattutto da quanto tempo viene utilizzato. Un’informazione, quest’ultima, che vuol veramente dire conoscere un filler, al di là delle presentazioni entusiastiche fatte dagli informatori delle società produttrici. Molti pazienti non hanno la benché minima idea di ciò che gli e’ stato iniettato . Il problema inerente ai riempitivi permanenti e’ che non sempre i medici che li utilizzano avvertono i pazienti sia del tipo di sostanza utilizzata sia degli effetti collaterali. Bisogna prestare massima attenzione a come viene eseguito il trattamento (i materiali utilizzati devono essere monouso e sterili) e a chi lo fa (il medico e non l’assistente o la segretaria!).
I pazienti dovrebbero guardare bene le siringhe che vengono utilizzate o ancora meglio farsi aprire il prodotto dalla scatola direttamente. Inoltre bisogna sempre farsi consegnare l’etichetta identificativa del prodotto utilizzato (presente in ogni confezione) che permette di rintracciare tutti i prodotti in ogni momento riportando un numero di serie identificativo del lotto di produzione. Si può in pratica risalire a quale ospedale, distributore o clinica siano stati forniti

Perché bisogna affidarsi ad una clinica e/o ad un medico estetico per i trattamenti con filler?

La legge italiana stabilisce che solo un medico può inoculare materiali di questo tipo. È fondamentale rivolgersi a un professionista serio e affidabile, di cui si conosce il curriculum e che, in caso di necessità, si sappia dove trovare e sia in grado di gestire le eventuali complicanze. Ricordiamo inoltre che i filler delle aziende più serie vengono distribuiti solo a medici e specialisti. Anche per questo motivo si devono assolutamente evitare infiltrazioni nella cabina dell’estetista, dal parrucchiere o in un locale ricavato in palestra. Anche se si tratta di trattamenti definiti “light” è fondamentale eseguirli presso ambulatori medici, cliniche e ospedali in grado di garantire norme igienico sanitari che riducono al minimo il rischio di complicanze infettive e siano in grado di far fronte ad ogni possibile problematica.

Come si possono eliminare quelle antiestetiche rughe del contorno labbra soprannominate 'codice a barre?'

Le rughe che si sviluppano verticalmente sopra e sotto il contorno della bocca (rughe periorali) sono frequenti nelle persone con pelle sottile e in quelle e che contraggono molto il muscolo orbicolare della bocca (ad esempio le donne fumatrici). Nell’uomo, invece, che presenta una pelle molto più spessa, questo difetto estetico non si riscontra quasi mai. Le rughe periorali possono essere solo migliorate, ma non eliminate del tutto, con una combinazione di vari trattamenti che agiscono su tutti gli elementi che ne determinano l’insorgenza. Più precisamente, la cute deve essere trattata con delle tecniche che permettano di levigare lo strato più superficiale come la dermoabrasione, il laser e i peelings medio-profondi. Il grasso sottocutaneo che si è assottigliato deve essere rimpiazzato con materiali di riempimento quali acido ialuronico. Talvolta, il muscolo orbicolare della bocca deve essere decontratto mediante piccole iniezioni di botulino per permettere al muscolo di rilassarsi e inibire la formazione delle rughe da espressione.

Ho sentito parlare di un filler particolare il Radiesse®: cos’è e come funziona?

Radiesse® è un filler unico nel suo genere composto per il 30% da microsfere sintetiche di idrossiapatite di calcio e per il 70% da una soluzione acquosa di gel. E’unico per due motivi: innanzitutto Radiesse® assume le caratteristiche del tessuto intorno alla zona in cui viene utilizzato dato che aumenta la produzione di collagene naturale nella pelle. In pratica il medium gelatinoso scompare in pochi mesi e i fibroblasti formano nuovo collagene naturale che darà un volume maggiore e una pelle più liscia. Inoltre, pur essendo completamente riassorbibile, il suo effetto dura molto di più rispetto ai filler a base di acido ialuronico: dai 12 ai 24 mesi. Viene utilizzato per il ripristino del volume del viso, degli zigomi, per la riduzione delle pieghe naso-labiali, per la correzione del rilassamento degli angoli della bocca, della linea della mascella, del naso, per l’aumento del mento piccolo o sfuggente.

Radiesse® è un prodotto sicuro?

Si tratta di un prodotto con un profilo di sicurezza molto elevato. L’idrossiapatite di calcio è stata utilizzata per oltre 20 anni in chirurgia ed odontoiatria. La sua sicurezza è stata ampiamente dimostrata attraverso numerosi studi in vitro e in vivo e il prodotto è biocompatibile al 100%. Inoltre Radiesse® è approvato dall’FDA per la correzione di rughe e solchi facciali di grado da moderato a grave; in Europa Radiesse® è certificato CE per la chirurgia plastica e ricostruttiva, compreso l’aumento volumetrico del sottocute della faccia.

Come si può ringiovanire la pelle del volto e del collo?

Tutte le metodiche che sfruttano la capacità della pelle del viso del collo di rigenerarsi quando stimolata dall’ esterno vengono chiamate biostimolazioni. La biostimolazione può essere sia di tipo chimico iniettivo (ac. ialuronico nella versione biostimolante, aminoacidi, vitamine.), chimico applicativo (peeling) sia di tipo meccanico (needling) o strumentale (radiofrequenza,). Tutte queste tecniche si propongono con successo ad accelerare il normale turnover delle nostre cellule (rapporto tra cellule che si rinnovano e cellule che si invecchiano) al fine di un aumento dell’elasticità e del tono cutaneo. La biostimolazione iniettiva con acido ialuronico è probabilmente la più conosciuta. Si tratta di un acido ialuronico più fluido rispetto a quello utilizzato per il riempimento delle rughe cutanee che viene iniettato con dei micropomfi diffusi sulle aree interessate (collo, viso, decolleté). Questo tipo di biostimolazione prevede un protocollo consistente in 5-6 sedute con frequenza ogni 14 giorni fino ad arrivare ai mantenimenti mensili o bimensili.

Quando è consigliata la biostimolazione con acido ialuronico?

Quando la pelle del viso, del collo o del decolleté inizia a risultare avvizzita, atrofica, poco luminosa, discromica, lassa è arrivato il momento di fare qualcosa. Sicuramente è più frequente che il paziente arrivi quando esiste già una certa problematica, anche se il consiglio è quello di prevenire questa evenienza per non avere tutta la strada in salita. In questo tipo di trattamento la costanza paga con dei risultati molto soddisfacenti.

Cos'è il Botulino?Perché se ne parla così tanto?

Il botulino è una sostanza prodotta dal batterio Clostridium Botulinum, ed era già utilizzata da molti anni in medicina, in particolare in oculistica per la correzione dello strabismo.
A partire dagli anni novanta iniziarono le prima sperimentazioni in medicina estetica. 
In particolare venne studiata la capacità della tossina botulinica, iniettata in minime quantità all’interno di un muscolo, di bloccarne la contrazione, impedendo il rilascio del neurotrasmenttitore acetilcolina. Il rapido successo che ha riscontrato il botulino negli ultimi anni, è dovuto alla sua efficacia nell’attenuare o eliminare le rughe di espressione, provocate dalla contrazione dei muscoli mimici facciali, mediante un trattamento rapido, pressoché indolore, senza tempi di convalescenza o di recupero e ripetibile nel tempo, in quanto gli effetti sono temporanei e reversibili

La tossina botulinica è come l’acido ialuronico?

No, la prima rilassa il muscolo sottostante le rughe, il secondo riempie la ruga. Possono essere utilizzati entrambi: prima la tossina e poi l’acido ialuronico.

Quali sono le rughe che possono essere trattate con la tossina botulinica?

Le rughe orizzontali della fronte dovute alla contrazione del muscolo frontale, quelle perioculari a “zampa di gallina” dovute al muscolo orbicolare dell’occhio, quelle glabellari tra le sopracciglia dovute al muscolo corrugatore, quelle sopra la piramide nasale dovute alla contrazione del muscolo procero.

Quando inizia a fare effetto la tossina botulinica?

Dipende dal prodotto usato. Attualmente in commercio sono autorizzate quelle denominate Vistabex, Bocouture , Azzalure. Con le prime due gli effetti iniziano a vedersi dai 7 ai 10 giorni dopo il trattamento. Con l’Azzalure la tempistica è ridotta di alcuni giorni.

La tossina botulinica altera la fisionomia del volto?

La tossina botulinica ha l’effetto di rilassare solamente il muscolo nel quale viene iniettato. Per tale motivo le iniezioni di una adeguata quantità di tossina botulinica garantiscono un’espressione naturale e non alterano la fisionomia del volto. I visi “plastificati” che a volte si vedono anche in personaggi dello spettacolo sono dovuti all’uso di eccessive quantità di tossina botulinica.

Perché dopo un trattamento con botulino non si deve fare attività fisica?

Oltre a non fare attività fisica è sconsigliato massaggiare le zone iniettate, usare il casco, lavarsi i capelli (stando quindi a testa bassa) per almeno 24 ore. Tutto questo perché c’è il rischio che la tossina botulinica migri, spostandosi verso altri muscoli che verrebbero così indeboliti alterando la mimica facciale. Un esempio può essere quello dell’abbassamento della palpebra superiore se la tossina si sposta dal muscolo corrugatore al muscolo elevatore della palpebra.

Sudo tantissimo in particolare quando mi agito: c’è qualche rimedio?

Certamente. Le persone che hanno problemi di eccessiva sudorazione hanno anche a che fare con una serie di questioni sociali causate da disagio ed imbarazzo: le macchie di sudore sotto le ascelle, la fronte imperlata o le mani e i piedi sempre umidicci.  La tossina botulinica risolve brillantemente i casi di iperidrosi focale. Il trattamento è realizzato con infiltrazioni locali di una soluzione di tossina botulinica. Attraverso tale sostanza, l’innervazione delle ghiandole sudoripare non percepiscono più l’impulso che le spinge a produrre sudore, perciò si riduce l’attività ghiandolare di tutte le zone trattate.  L’effetto della seduta dura mediamente 6-8 mesi ed è ripetibile nel tempo senza controindicazioni. 

Che cosa è il peeling?

Il peeling chimico è una forma accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l’uso di una sostanza chimica. Il peeling chimico crea evidenti cambiamenti nella pelle attraverso tre meccanismi d’azione: stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo (luminosità), eliminazione di cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali (uniforma il colore del volto), reazione infiammatoria e attivazione dei mediatori dell’infiammazione che attiva la produzione di nuove fibre di collagene (correzione rughe).

Su quali rughe può agire un peeling?

Un peeling chimico profondo può migliorare notevolmente le piccole rughe del volto, collo e décolleté. In particolare funziona meglio sulle rughe che sono causate dai ripetuti movimenti facciali ossia le rughe periorali (codice a barre) e le zampe di gallina. Le rughe della fronte e i solchi naso-genieni non sono suscettibili di un miglioramento apprezzabile.

I peeling sono tutti uguali?

Assolutamente no. Vi sono peeling molto superficiali (utili per ottenere una rimozione dell’opacità cutanea e ridare luminosità alla pelle e per attenuare le pigmentazioni), peeling superficiali (per acne, cicatrici acneiche, lentigo solari, rughe superficiali), peling medio-profondi (per acne nodulocistica, cicatrici, melasma, rughe di media entità) e peeling profondi (da farsi in sala operatoria, magari abbinati a lifting facciali). Naturalmente in base alla profondità varia molto anche la convalescenza sia in termini di quantità di edema e aree disepitelizzate sia in termini di giorni necessari per la scomparsa dei segni sulla zona trattata. Si va da 1-2 giorni per i peeling molto superficiali, 3-5 per quelli superficiali, 7-10 per i medi e più di 15-20 per i profondi

Avrei bisogno di un peeling ma ho paura della convalescenza e non posso assentarmi troppo dal lavoro

Attualmente la tendenza è quella di preferire i peeling soft. Infatti i peeling profondi oltre a richiedere un’eccessiva assenza dalla vita sociale, comportano anche rischi di complicazioni ed esiti indesiderati. E’ questo il concetto moderno di peeling: eseguendo varie sedute di peeling superficiali o di media profondità otterremo, attraverso un risultato cumulativo, risultati estetici eccellenti e duraturi senza rischi di effetti indesiderati.

Ho l'acne. Cosa posso ottenere con un peeling chimico?

Se l’acne è in fase attiva e di moderata-lieve entità, il trattamento consigliato è un ciclo di sedute di peeling con acido salicilico. Se l’acne è sotto controllo, ma il problema principale sono gli esiti cicatriziali, si può optare per un peeling TCA (acido tricloroacetico) per ridurre al minimo le cicatrici. Molto utile in quest’ultimo caso è la combinazione con sedute laser ed eventualmente needling

Ho la rosacea. Potrei ottenere dei risultati con un peeling chimico?

Se si è affetti da patologie dermatologiche quali rosacea, eczema o psoriasi non si è dei buoni candidati per un peeling del viso. La soluzione chimica del peeling provoca infiammazione e arrossamento in tutti i pazienti, come un effetto collaterale normale di guarigione. Se già si è inclini ad infiammazioni della pelle, questo effetto collaterale può durare molto più a lungo e può portare a cambiamenti permanenti della colorazione cutanea. In questi casi si opta per altri programmi di riequilibrio cutaneo quali associazione di biostimolazioni e laser.

Cosa viene iniettato durante la mesoterapia?

La scelta dei farmaci da inserire nel cocktail viene fatta dal chirurgo plastico in base alla patologia da trattare poiché la mesoterapia è una metodica utilizzata in vari campi della medicina estetica. Esistono farmaci per rivitalizzare l’aspetto della pelle (acido ialuronico, vitamine, amminoacidi ed antiossidanti), farmaci con capacità antiedemigena e capillaro-protettiva che si utilizzano per migliorare gli inestetismi della cute (come la cellulite) oppure per aiutare a sciogliere gli accumuli adiposi localizzati (fosfatidilcolina). Inoltre i farmaci possono appartenere alla farmacopea tradizionale o essere omeopatici.

La mesoterapia per la cellulite è efficace e risolutiva?

La cellulite è una patologia cronica non risolvibile con nessun tipo di terapia una tantum. Per essere efficace la mesoterapia deve essere eseguita in più sedute, di solito il ciclo prevede dalle 8 alle 10 sedute con cadenza a 7-14 giorni ed eventualmente un “richiamo” ogni mese per stabilizzare i risultati ottenuti. La mesoterapia migliora la cellulite e la superficie a buccia d’arancia ma i risultati devono essere mantenuti nel tempo grazie a programmi personalizzati di richiamo e, soprattutto, deve essere accompagnata da uno stile di vita e da norme alimentari adeguate.

Le sedute di mesoterapia sono dolorose? Hanno effetti collaterali o richiedono convalescenza?

Le microiniezioni sono effettuate con un ago sottile (“da insulina”) e risultano praticamente indolori o al massimo accompagnate da un lieve fastidio. Dal momento che vengono utilizzati più farmaci è opportuno verificare che il paziente non sia allergico a nessuno di questi. È abbastanza frequente la comparsa di piccole ecchimosi nel punto di iniezione; queste si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni e devono essere foto protette per evitare pigmentazioni permanenti. Dopo una seduta di mesoterapia, la paziente non deve sottoporsi ad esercizi fisici intensi, e’ preferibile evitare bagni turchi, saune e massaggi vigorosi che ridurrebbero la permanenza del farmaco nelle sedi trattate.

Ho sentito parlare spesso di fosfatidilcolina come farmaco “sciogli grasso” usato nella mesoterapia: come funziona? È pericoloso?

La fosfatidilcolina solubilizza i grassi e ne promuove la metabolizzazione e l’eliminazione attraverso il flusso ematico. In Italia l’uso è “off-label” cioè non è stato autorizzato l’impiego all’interno del tessuto adiposo per la riduzione del grasso localizzato. E’ stata ritirata dal mercato italiano per motivi commerciali e non perché ha creato danni alla salute, infatti in altri Paesi europei è regolarmente commercializzata (come Lipostabil ). E’ possibile comunque utilizzarla sotto la responsabilità del medico come prodotto galenico preparato in laboratori specializzati con certificazione di qualità. Le regioni corporee maggiormente sottoposte a questo trattamento sono: addome, trocantere (regione dell’anca), fianchi, interno ginocchia. Generalmente vengono consigliate 4-5 sedute a distanza di 3-4 settimane una dall’altra. Le controindicazioni all’iniezione sottocutanea della fosfatidilcolina sono rappresentate dalle malattie del fegato, diabete, malattie infettive acute e croniche, malattie dei reni, malattie ormonali, malattie autoimmuni, allergie severe specialmente nei confronti dell’uovo e della soia, gravidanza, allattamento. Gli eventuali effetti collaterali sono: bruciore e/o formicolio nei punti di iniezione persistente per alcune ore, sensazione pruriginosa, eritema persistente per 24-48 ore, dolorabilità nei punti di iniezione per alcuni giorni, ematomi.

Per trattare i capillari degli arti inferiori è meglio il laser o la scleroterapia?

La terapia sclerosante rimane la terapia migliore per i vasi sopra i due millimetri; sotto quel valore può essere sostituita dal laser che risulta più indicato per i vasi molto piccoli e superficiali che non si riescono ad incannulare. Va comunque tenuto presente che il trattamento laser degli arti inferiori è molto più complesso del trattamento di quello del volto e quasi sempre non costituisce da solo lo strumento in grado di risolvere il problema. Pertanto l’indicazione laser o sclerosante  deve  essere valutata  sulla base del quadro clinico e decisa  dal  medico; inoltre  sui  capillari  medio-piccoli l’abbinamento  delle due  tecniche (la  cossidetta sclero-laser)  può  determinare risultati  superiori alla tecnica singola.

Perché si dice “inutile trattare i capillari, tanto poi ritornano”?

Bisogna distinguere i capillari isolati, spesso  legati a  stasi  del  microcircolo (ossia alla cellulite o panniculopatia), dai capillari  dovuti  a problemi  di  circolo più  importante. Nel  primo caso i  capillari spariranno definitivamente anche se  la  panniculopatia   alla  lunga  ne  potrà  produrre degli  altri; nel  secondo caso il  successo del  laser  avverrà  solo se, a seguito di un indagine ecocolordoppler, verranno individuate e trattate le vene incontinenti. Si deve comunque comprendere che, accanto  al  trattamento, bisognerà curare  il  microcircolo  tramite igiene  di  vita, calze  compressive, integratori etc. Nessun sistema (né laser né sclerosanti) garantisce la  non  recidività dei capillari nel  tempo.E’ meglio non massaggiare le zone trattate per alcune ore, quindi, per prudenza, è bene non lavarsi il viso. Chirurgia ambulatoriale

 

 

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